È l’ipocrisia il vero motivo per cui le tecniche di memoria non vengono insegnante nelle scuole italiane.

La verità è che tutti gli studenti, dalle elementari all’università si sforzano per memorizzare alcune informazioni come poesie, date, codici, tutto con solo utilizzo della propria memoria.

Tutto perfetto ma cosa vuol dire?
Se devi superare un muro molto alto, userai una scala, la costruirai, ne userai una presa in prestito da altri o guarderai come gli altri l’hanno costruita. Insomma, guarderai gli altri, come accade nel mondo del lavoro, quando si collabora ad una soluzione comune.

Nella scuola le cose cambiano!
A scuola, l’utilizzo di tecniche di memoria può essere fatto ma, non deve essere detto!

In realtà, quando qualcuno dimostra ciò che riesce a fare con la propria memoria viene subito visto come un genio, anche se ha solo utilizzato delle semplicissime tecniche.

Perché a scuola non vengono insegnate?

Per quale motivo, nonostante sia necessario memorizzare molte informazioni, non venga incoraggiato l’apprendimento delle tecniche di memoria .
C’è da aggiungere che tanti insegnanti consigliano ai propri studenti di sviluppare un proprio metodo di studio, senza però dare delle vere e proprie basi da cui partire.

L’affermazione più comune è che, sforzandosi di ricordare qualcosa, si diventi più forti e capaci, ma è una delle più grandi str…. stupidaggini ma affermate!

Si diventa più capaci, creando collegamenti, associazioni, mentali e cerebrali.

La verità è che tutti ne hanno sentito parlare ma ben pochi si sono impegnati a studiarle, forse perché sembra una cosa eccessivamente meccanica … come se imparare a memoria una poesia o una serie di codici siano una cosa appassionante!

Le tecniche di memoria, non servono per studiare un argomento, ma per crearne le basi, come le parole chiave di una mappa mentale

Quando creiamo una base solida, il nostro cervello lo valuta come un argomento interessante e tutto ciò che ritiene inerente a quell’argomento, lo associa, lo collega, rendendone più semplice il ricordo e l’apprendimento.

Ma sembra che si viva in un mondo di prove di forza e solo chi resiste riesce ad andare avanti… poi ci si domanda come mai l’abbandono scolastico abbia raggiunto percentuali preoccupanti.

Studiare, senza metodi e senza tecniche, studiare senza un valido motivo non porta a nulla, men che meno ad entusiasmare ed qualsiasi altra attività può attirare molto di più di un libro che potrebbe aprire un mondo … se qualcuno aiutasse a costruire un ponte tra quelle basi e le emozioni dello studente.

Ok, fin qui sembra tutto nero e nebbioso, ma i metodi esistono, le tecniche esistono!

Ogni anno in TV, trasmissioni come Superbrain mostrano giovani e meno giovani dimostrare le loro capacità mnemoniche e spesso, vincere decine di migliaia di euro. 

La conduttrice li descrive come supermenti, ma sono persone assolutamente normali, come me e te. Potremmo definirli come fanno i cinesi: “atleti della mente”, praticamente usano le tecniche di memoria con dei giochi che hanno inventato e stupiscono tutti coloro che le tecniche non le conoscono.

La cosa assurda è che molto, molto spesso, quelle tecniche sono talmente semplici da essere apprese in un paio di ore o meno.

Sia su Facebook, che Youtube, ho pubblicato decine di video in cui descrivo alcuni degli esercizi svolti insegnando a replicarli.
In qualche caso servirebbe avere delle basi di altre tecniche ma comprendere il funzionamento è semplicissimo.

Insomma, a scuola le tecniche di memoria non si insegnano ma se le usi sei un genio!

Prima di spiegarti come potresti iniziare anche senza frequentare un vero e proprio corso, voglio che sia chiaro come e dove gli studenti usano la memoria, si impegnano a memorizzare ma senza usare le tecniche di memoria.

Partiamo dall’inizio.

Le tecniche di memoria alle elementari

I bambini delle elementari entrano in un mondo spettacolare. Usciti dalla materna, dove passavano il tempo a giocare, si ritrovano in un mondo di libri colorati e pieni di disegni.

I primi due tre anni passano giocando ma gli ultimi devono lavorare sul serio, per prepararsi al passaggio successivo. 

Durante questa preparazione, le cose da memorizzare saranno ben poche, più che altro poesie ma capiterà che gli insegnanti daranno dei compiti, avvisando che interrogheranno su ciò che gli era stato assegnato.
I più volenterosi si sbrigheranno e se gli è stato spiegato in modo divertente (sono bambini, imparano giocando) riusciranno a ricordare facilmente. Altri invece, leggeranno e faranno affidamento, senza rendersene conto, sulla loro memoria fresca e nuova.
Praticamente un’auto nuova, in grado di muoversi ovunque.

La memoria è attiva e pronta, tutto è novità e quasi tutto è interessante.

Le tecniche di memoria alle medie

Ragazzi, state crescendo, le cose da imparare iniziano ad essere più impegnative, quindi dovete sviluppare un vostro metodo di studio efficace!

– Quale?
Cercate il vostro! Dovete trovare il vostro metodo studio! Usare gli evidenziatori potrebbe andare bene, potrebbe essere un buon metodo di studio!

Cioè?
Invece che usare la testa usiamo i colori?
Ti capita mai di distrarti, di avere in mente qualcosa e sognare ad occhi aperti?

Come mai il cervello si permette di distrarsi?
Perché non risponde sempre ai tuoi comandi?

Si certo è sarcastico!

Quando usi un evidenziatore, lo fai per dire al cervello che quella frase è importante, quindi la deve ricordare. Il cervello ti ascolta, certo come no!

Questo dovrebbe essere uno dei migliori metodi di studio?

Alle medie si è giovani, il cervello degli studenti è ancora elastico e per questo, sembra che gli evidenziatori facciano il loro lavoro, ma lo sai che è una stupidaggine vero?

Le cose da memorizzare, durante i 3 anni delle medie sono tante: date, codici, città del mondo mai visitate, quindi senza una vera e propria base mnemonica.

Insomma anche qui la memoria trova ampio spazio e poiché gli studenti sono ancora giovani e le loro menti elastiche e malleabili, riescono a districarsi dai problemi e se anche durante i 3 anni hanno avuto delle difficoltà, è sufficiente sfruttare la memoria nell’ultimo periodo, studiando in 15/30 giorni ciò che non si è fatto durante l’anno appena trascorso e, senza lodi e senza inganni, riuscire a superare anche le medie.

Le tecniche di memoria al liceo

L’ingresso al liceo è, per molti, traumatico!

Arrivi il primo giorno e vedi gli altri studenti: adulti!

Alle medie la differenza era di 2/3 anni, ma qui è di 5/6, in un periodo in cui gli adolescenti crescono in modo sproporzionato ed i genitori li vedono cambiare ad una velocità pazzesca!

Vedere mio figlio in quel periodo mi stupiva ed emozionava, se sei un genitore sai cosa voglio dire ma anche se sei uno studente, qualcosa ricorderai e di certo non era la scuola, il liceo, ma gli interessi che cambiavano.

Le emozioni di quel periodo non erano date dalle materie da studiare, ma dagli amici, da ciò che di bello e brutto accadeva.

Durante il liceo le cose da memorizzare erano tantissime per ogni materia, e per tutte ci si affida alla memoria che fino a qualche anno prima aveva funzionato egregiamente… ma ora gli interessi sono cambiati e di conseguenza ci si distrae anche più facilmente.

Quando vengono dati dei compiti, sopratutto se sono materie noiose, si preferisce farli all’ultimo momento, tentando di sfruttare quella memoria a breve termine che fino a qualche anno prima ci aveva salvato da pessime figure ma ora entra in gioco anche l’ansia e se il professore fa battute o ci distraiamo, siamo fregati.

Senza tecniche di memoria non ci sono basi solide, quindi se sale l’ansia, siamo persi in un mare di nulla. Tutte le informazioni studiate sembrano andare perdute, fino a quando qualcuno ci invia un salvagente, una parola chiave con la quale riusciamo a recuperare qualche informazione.

Se succede siamo a cavallo, altrimenti ….  Sembra incredibile eppure il 30% degli studenti abbandona la scuola già al liceo.
Tre studenti su 10 e molti di questi non completeranno mai più gli studi!  

Ed ora? Come memorizzare all’universita?

Studiare all’università, sotto certi aspetti è più semplice ed in teoria, avendo già fatto un bel percorso di studi, il metodo di studio universitario dovrebbe essere più semplice.

Una volta scelto l’indirizzo, le materie sono quasi tutte inerenti la strada scelta, quella che vedendoci, immaginandoci nel futuro prossimo, dovrebbe emozionarci.
Però le abitudini sono dure a morire e, fallimenti, insicurezza ed ansia minano risultati e successo.

Per anni, per tutti gli anni passati, lo studente che arriva all’università leggeva e rispondeva ad interrogazioni e verifiche studiando il giorno precedente, ma all’università le cose cambiano.

Non ci si limita a studiare un argomento e rispondere ad un’interrogazione, ma si deve studiare e si deve ricordare un’intera materia, con all’interno tutti i particolari e le informazioni necessarie a dimostrare di averla ben compresa.

In qualche caso è semplice in molti altri … ricordare i particolari per uno o due mesi è leggermente complicato!
No! Non è vero, è quasi impossibile!

In tutti gli anni trascorsi, lo studente ha fatto affidamento sull’elasticità mnemonica, sulla memoria a breve e medio termine, ma qui, all’università si usa la memoria a lungo termine!
Lo stesso tipo di memoria che si usa nel lavoro, quando l’esperienza associa le emozioni creando ricordi duraturi nel tempo, in grado di modificare le risposte in base alle esigenze, come fa qualunque professionista.

Immagina, ricorda, le cose che conosci bene.
Qualunque cosa, sia essa un hobby o una cosa di lavoro.
Ricordi la scena o il particolare?

Attenzione.
È dal particolare che sviluppi la scena esattamente come dalla parola chiave si sviluppa un argomento, come da una data, può nascere un racconto! 

1492 e da qui inizia a parlare di Colombo, delle Americhe e degli USA o del Portogallo, quindi Italia oppure … insomma da una chiave, nasce un argomento ma quella chiave devi averla memorizzata e fino ad ora, a meno che tu non lo abbia fatto per passione, la scuola ti ha detto che dovresti usare la tua testa e non le tecniche!

Cioè? Le mappe mentali per studiare e collegare, vanno bene ma le tecniche di memoria per ricordare le chiavi mentali che sviluppano i pensieri no?

All’università hai spesso la necessità di ricordare difficili paroloni composti e cosa cambia se lo fai con le tecniche di memoria piuttosto che martellarti la testa ripetendo la parola all’infinito?

Oggi si conosce meglio il funzionamento mentale e psicologico e “repetita iuvant”, pare che non sia propriamente vera.

Se guidando percorri una strada nuova, la osservi facendo attenzione.
Se guidando percorri una strada vecchia, che fai spesso, rischi di distrarti, la mente vaga altrove e rischi di addormentarti.

Il nostro cervello riconosce la strada e dice “si la conosco, non serve la mia attenzione”.

Lo fa anche con le cose da studiare, che ripetiamo in continuazione.

Si questo l’ho già letto, lo sta solo ripetendo!

Gli errori si commettono per la troppa sicurezza. Molti di meno quando una cosa è emozionante o nuova!

Ricordare: pancreozimina colecistochinina ripetendolo per ore, va benissimo ma se giochi con le parole diventa più veloce e semplice, ottieni risultati migliori e duraturi nel tempo.

Ho del pane (pan) con cui creo (creo) il volto di mia zia mina (zimina) su cui ha delle enormi cisti che si uniscono in una sola, maschio (colecisto), che può essere curata solo con il chinino femmina (chinina).

Quando ad un corso, uno studente ci disse che aveva impiegato un mese per ricordarla, lo guardammo con tenerezza!

Perché perdere un mese per ricordare una cosa quando puoi farlo in pochi secondi?

La memoria, le tecniche di memoria, funzionano per immagini associate tra di loro:

Ho del pane (immagine) con cui creo il volto di mia zia (immagine ed emozione, nel creare e vedere una mia zia, che magari ci parla)…

La scena è assurda, è vero, ma prova a ripetere la parola, scoprirai che la scena è solo un mezzo, è la parola quella importante da cui puoi sviluppare l’argomento.

Qui parliamo di un ormone ma potremmo parlare della data 1492, da cui iniziare storia o geografia.

Le tecniche di memoria non sono dei metodi di studio, sono delle tecniche a supporto e come tali, come supporto, aiutano a solidificare gli argomenti.

È utile impararle dalle elementari, sarebbe utile che fossero gli stessi insegnanti a insegnarle sfruttando, adattandole alle loro materie ma se questo non accade a scuola potrai farlo per conto tuo, come ora che, in pochissimi istanti, hai imparato una parola composta che studenti di medicina impiegano giorni e giorni per ricordarla come hai fatto tu ora.

Porre rimedio a questa mancanza che per anni ti ha fatto lavorare molto più di quanto avresti dovuto è estremamente semplice, perché le tecniche di memoria possono essere paragonate ai giochi che fanno i bambini per ricordare le cose più strane, come abbiamo fatto con pancreozimina colecistochinina.

Di base, le tecniche di memoria partono dal concetto che qualsiasi cosa si abbia la necessità di ricordare, debba essere, in qualche modo visualizzato, animato usando un minimo di emozioni o forma grottesca (come abbiamo fatto con la parola) e collegato alla parola successiva, sviluppando, in questo modo, una specie di tecnica dei loci ciceroniana, dove i “loci” sono le parole/immagini che si collegano tra di loro.

Questa semplice tecnica ti aiuterà tantissimo ma con un po’ di fantasia e creatività è possibile, in poco tempo, ampliare all’infinito le tecniche di memoria, tanto da arrivare ad essere considerato una vera supermente e con la pratica, acquisire velocità e perché no, partecipare a qualche programma TV.