Il palazzo della memoria … è vero? è utile?

Ogni volta che sento citare il “palazzo della memoria” o “grattacielo della memoria” mi si infiammano le orecchie e mi sale un nervoso incredibile!

Capita spesso che questa pseudo tecnica venga definita un ottimo metodo di studio… in fondo lo stesso Sherlock Holmes la usava!

Ma ti rendi conto dell’assurdità?
Sherlock Holmes è un personaggio di fantasia creato da Sir Arthur Conan Doyle, vissuto tra la fine del 1800 e i primi del 1900 (1859/1930) e secondo questi pseudo esperti, Sherlock Holmes avrebbe usato la tecnica del palazzo? Ancora più assurdo, del grattacielo della memoria per la sua memoria analitica?

La verità è che palazzo della memoria o grattacielo della memoria sono stati usati per il solo scopo cinematografico.

La scena in cui mentalmente vaga nella sua mente, nella sua memoria, alla ricerca di informazioni perdute, è sicuramente affascinante. 
La sicurezza con la quale fa uscire tutti dalla stanza è quel tipo di sicurezza che ogni studente, almeno una volta nella vita vorrebbe avere per recuperare quelle informazioni che sa di aver letto, ma forse ricorda solamente a livello inconscio!

Vogliamo ammettere che è solo cinema oppure no?

Il trucco è semplice, si prende un palazzo della memoria, lo si associa a qualcosa di reale, come la strada, lo schedario mnemonico ed il gioco è fatto! 
Migliaia di studenti abboccano come se fossero branchi di sardine!

Il concetto principale è che costruire un palazzo, con decine di stanze, necessita di una capacità di visualizzazione non indifferente!
Per intenderci, immagina la tua stanza, tutti i mobili, aprili mentalmente, apri i cassetti ed osserva il contenuto.
Ora esci mentalmente dalla tua stanza e vai nella stanza di fronte.
Se non c’è, creala mentalmente, puoi copiare la tua, cambiando i colori della stanza … ops, prima difficoltà, vero? Cambiare i colori!

Già, nella tua stanza puoi non aver pensato a questo. 
Te la faccio breve, devi ripetere il tutto per almeno 5 piani ed almeno 2 appartamenti per piano…. Insomma, per studiare devi sfinirti.

Attenzione, tutto è possibile, ma per creare un palazzo della memoria, devi imparare la tecnica dei loci di Cicerone, aggiungere uno schedario mnemonico e … ops, non serve più il palazzo della memoria, hai già tutto ciò che serve per ricordare!
Quindi la tecnica vista in TV, è buona solo ed esclusivamente per far scena!

La verità è che tutti i campioni mnemonici, che siano miei allievi o meno usano le tecniche che dal lontano 1984 insegniamo in Italia ed appunto:

  1. Associazioni mnemoniche
  2. Fotografia mentale
  3. Conversione fonetica
  4. Schedario mnemonico

Tutte cose che usiamo normalmente ma in modo blando, mentre con un istruttore, vengono approfondite.

Per intenderci.
Quante volte per ricordare un numero lo hai cantato?
Oppure hai associato quei numeri ad altri che conoscevi? 

Il nome di una persona che assomigliava a qualcuno che già conoscevi o a qualche oggetto buffo?

Lo schedario è più o meno come i cassetti del nostro armadio ma con quello, oltre al settimino diventa difficile associare qualcosa.

Ricordare le immagini poi!
Quante volte le hai osservate e chiuso gli occhi, continuando a vederle per pochi istanti, anche con gli occhi chiusi?
La nostra memoria è perfetta e le tecniche di memoria, per funzionare veramente e facilmente, devono sfruttare le nostra capacità innate.
A volte queste capacità saranno rielaborate, altre volte viste sotto punti di vista diversi, ma è questo il modo per imparare le tecniche di memoria e diventare come quei campioni che ogni tanto vediamo in TV. Campiono che vengono definiti “supermenti”, ma ti assicuro che sono persone assolutamente normali che usano le stesse tecniche di memoria che mio padre insegnò per primo in Italia.

Sono tutte persone che hanno imparato ad usare delle tecniche di memoria, in Cina vengono definiti “atleti della mente”, perché usano delle abilità al pari di un atleta che migliora la sua forma fisica.
Insomma, se vai in palestra lo fai per migliorare il tuo stato fisico. Le tecniche di memoria migliorano il tuo stato mentale.

Ok, credo si sia capito che reputo il palazzo della memoria una vera stron ….. idiozia, quindi cosa sono le tecniche che ti ho indicato qualche riga fa?

Associazioni mnemoniche

Immagina di camminare lungo una strada di città, senti un odore e lo riconosci subito come “pane”. Nelle vicinanze c’è un forno, un panettiere!
Oppure. Cammini e senti una musica, è una musica, una canzone che conosci, che ti riporta in mente una scena, un altro momento, un altro luogo, in compagnia di altre persone.

E ancora.

Cammini ed un cartellone pubblicitario mostra un luogo, sia esso mare, montagna, un posto che vorresti visitare, un posto che ti piace talmente tanto da riuscire ad immaginare di essere li.
Un sogno ad occhi aperti.

Tutto questo è innato.
Come nei sogni.
Quando sogniamo, il nostro cervello riesce a creare immagini dai nostri desideri, e dalle emozioni.
Partendo dalle immagini che vediamo, possiamo recuperare scene dalla nostra memoria o crearne altre come fossero rappresentazioni teatrali!

Il nostro cervello crea facilmente delle associazioni con le emozioni ed le immagini ed è esattamente questo il modo in cui cataloga le informazioni.

Ciò che ricordiamo è catalogato in base ad immagini ed emozioni. 

In un palazzo della memoria, che tipo di emozioni puoi sviluppare?

Le associazioni mnemoniche si sviluppano collegando i nostri sensi, come accade per la musica che ti riporta in mente una scena, un odore o milioni di altri ricordi.
Il bello delle associazioni mnemoniche è che possiamo svilupparle volontariamente.

Immagina quella volta che svegliandoti, ti è venuto il dubbio che quel sogno fosse reale e dovetti pensarci per capire che: “no, no, era proprio un sogno”.

Nello stesso identico modo puoi prendere un elenco di parole chiave ed unirle tra loro creando una storiella grottesca.

Per esempio.
Se voglio ricordare parole come: rana, casa, cane, se mi limitassi ad immaginare una casa con dentro una rana ed un cane che mi guardano, non userei nessuna emozione, nessuna assurdità.
Se però immaginassi che una rana, allungando una delle sue zampine corte, suonasse il campanello di una casa di campagna, dalla forma di una cuccia per cani. Un cane andasse ad aprire, come se aspettasse un corriere ma, trovandosi di fronte la rana, si terrorizzasse nel vederla aprire la bocca piena di denti aguzzi …. Insomma quali erano le parole?

Fotografia mentale

Se devi costruire un palazzo mentale, è indispensabile riuscire a “vedere” e ricordare perfettamente le immagini.
Puoi ricordare facilmente e senza sforzo la tua casa, ma in un palazzo mentale devi aggiungere almeno altri 5 appartamenti .. e sarebbe comunque una piccola palazzina!
La tecnica della fotografia mentale serve per ricordare facilmente le immagini, anche le più complesse, sfruttando delle regole che ci consentono di diventare una specie di agenti segreti. 
Hai presente quando, nei film, gli agenti segreti entrano in una stanza ed osservano tutto e tutti e lo memorizzano?
Ecco, questa può essere definita la tecnica della fotografia mentale.

Rai2 SuperBrain
Superbrain Matteo Zaralli memorizza una scena complessa

Per farti un esempio, arrivi ad una festa a casa di amici, entri in sala ed inizi a guardare i presenti. 
Come osservi la sala?
Parti da un punto qualsiasi e poi vaghi alla rinfusa o più facilmente, inizi da un lato, osservi le persone, le riconosci, osservi come sono vestite, come e dove si trovano all’interno della sala, stanno parlando o stanno brindando?
Poi sposti lo sguardo ed osservi gli altri gruppi e le altre persone….Insomma, ordinatamente osservi tutti e se avrai fatto abbastanza attenzione potresti ricordare facilmente dove si trovavano tutti, più o meno come un immagine, un quadro, nella tua memoria.

Si hanno notizie delle tecniche di memoria sin dal 470 a.C.  Cicerone, nel suo “De Oratore” narra, sotto forma di leggenda religiosa, l’invenzione di una tecnica mnemonica ad opera di Simonide di Ceo.
Durante un banchetto offerto da Scopa, un nobile tessalo della Tessalonica, l’attuale Salonicco in Grecia, il lirico e poeta Simonide di Ceo cantò una poesia in lode di Castore e Polluce. La lode non piacque al nobile Scopa, perché aveva osannato i due Dioscuri ( figli di Zeus) e non il suo ospite. Come punizione gli avrebbe pagato solo metà del compenso e che, l’altra metà, l’avrebbe dovuta chiedere agli stessi Dioscuri di cui aveva cantato le tristi note!  
Poco più tardi, durante il banchetto, Simonide venne avvisato che due giovani chiedevano di lui fuori della sala. Egli uscì ma non trovò nessuno e nel frattempo,  mentre era fuori, il tetto della casa crollò seppellendo Scopa e i suoi convitati, rendendo in modo irriconoscibile i loro cadaveri. Durante la ricerca, Simonide riuscì ad identificarli rammentando l’ordine nel quale essi erano seduti a tavola, cosicché si potessero restituire le salme ai rispettivi parenti.

da, “Basta studiare” su Amazon

Conversione fonetica

Per sviluppare un palazzo della memoria stile sherlock Holmes dovrai immaginare appartamento stanze, armadi e cassetti.
Ordinare tutto e numerarli …. ma allora qualcosa che dia un ordine preciso già lo possediamo!

I numeri, li abbiamo imparati da piccolissimi ed anche se sono stati inventati dall’uomo e non sono presenti in natura sai per certo che il 5 viene dopo il 4 e prima del 6, come il 72, viene prima del 73 …. Ok, non credo serva andare avanti!

Il problema dei numeri è proprio il fatto che essendo stati inventati dall’uomo, non sono ben visibili.

Non puoi chiudere gli occhi ed immaginare un 95 come se immaginassi una palla.
Per questo motivo ci viene in aiuto una delle tecniche di memoria che amo maggiormente.
Con la conversione fonetica dei numeri, ad ogni numero si associa un suono fonetico.
L’unione di più suoni fonetici formerà delle parole, ed ecco che il numero 95 diventa realmente una “palla”, perché il 9, riflettendolo assomiglia alla lettera P e la parte alla del 5 diventa la lettera L posta in orizzontale… ok, detto così può sembrare complesso ma i risultati sono realmente straordinari. 

Ricordare le prime 30 cifre del pGreco diventa estremamente semplice, cosi come ricordare codici civili e penali … va da se che sviluppare uno schedario mnemonico sarà una passeggiata!

Se vuoi imparare la conversione fonetica, segui i miei video su Instagram, YouTube o Facebook ed al termine, esercitati con il chatbot, di Facebook.

Puoi prendere un’informazione e metterla in un cassetto dell’appartamento sviluppato in un palazzo mnemonico o associare quell’informazione ad una singola immagine.

Schedario mnemonico

Superbrain numeri e schede
Superbrain Gabriele Scopel
Schedario mnemonico e conversione fonetica

Ed ecco il punto, i numeri partono da 1 ad infinito e non hai bisogno di inventare nulla, i numeri sono quelli. 

Convertendoli foneticamente otterrai delle semplici immagini a cui associare le informazioni che vuoi ricordare ed il gioco è fatto, avrai creato uno schedario mnemonico solido e duraturo nel tempo

Vorrei fosse ben chiara una cosa.

Il nostro cervello e più precisamente l’amigdala, valuta se un’informazione è utile o meno, se risponde a dei canoni emotivi, quindi se è utile ricordarla, la invia all’ippocampo che la cataloga in base alle emozioni.
Se la matematica è una materia che non sopporti, che ti annoia a morte, è praticamente impossibile che tu possa ricordare la lezione se non gli aggiungi qualche emozione utile.

Sherlock Holmes ed il “palazzo della memoria”!

La scenetta in cui Sherlock Holmes entra nel suo palazzo della memoria, che a detta del dottor Watson è il luogo dove ha memorizzato tutto ciò che ha visto nel tempo è quanto di più assurdo possa esistere.

Siamo sicuri che sarebbe veramente fantastico togliere ogni limitazione al nostro cervello?

Impariamo a memorizzare, impariamo ad usare ciò che abbiamo a disposizione ed allora si che potremmo essere considerati geni.

Tutti sappiamo guidare, qualcuno ha imparata a farlo in modo professionale.
Tutti sappiamo studiare, lo facciamo dalle elementari eppure, impariamo velocemente solo ciò che ci piace, perché il nostro cervello aggiunge automaticamente le emozioni necessarie.

Le tecniche di memoria fanno questo, ti insegnano ad aggiungere le emozioni per ricordare ciò di cui hai bisogno … e non è automatico!