Sono arrivate le lezioni in pillole, una al giorno dopo i pasti!
Studiare come in Matrix! Ti colleghi ad un cavo o mandi giù una pillola!
Molti anni fa, quando giravo per l’Italia con i corsi dal vivo di tecniche di memoria, una delle cose che mi chiedevano spesso era se stessi promuovendo un apparecchio che veniva pubblicizzato in quel periodo, una specie di registratore con delle cuffie a “induzione ossea” 🙂
Praticamente delle cuffie che appoggiavi alla testa e sentivi perché appoggiate all’osso del cranio!
Il funzionamento sembrava semplice:
Registravi la tua lezione e durante la notte, la cassetta (non esistevano ancora i CD figuriamoci gli MP3) andava in loop, consentendoti di riascoltarla!
L’idea sarebbe favolosa, studiare, ricordare, semplicemente dormendo!
Il problema è che non funziona!
Il nostro cervello, quando dormiamo, induce una paralisi dei muscoli per evitare di ripetere i movimenti che stiamo sognando.
Praticamente, mentre dormi sei come quei computer che si bloccano, non ti permettono di fare nulla ma senti dal rumore che stanno continuando a funzionare!
E come un computer “freezzato”, ciò che “vediamo” mentalmente, nei sogni, viene totalmente filtrato, nella maggioranza dei casi cancellato, ed in nessun caso inviato al livello esterno.
Tutto questo perché ritenuto inutile (da qui il motivo per cui dimentichiamo il 90% dei sogni che facciamo durante la notte).
La voglia di diventare automi e faticare di meno ha però la meglio, quindi una serie di studiosi hanno iniziato a fare dei test.
Hanno preso dei fumatori accaniti e durante la notte, mentre i fumatori dormivano, hanno rilasciato prima un odore di nicotina ed immediatamente dopo un odore ripugnante.
Lo scopo era di associare mentalmente un odore ripugnante all’invitante (per i fumatori) odore di nicotina.
Yheaa sembrava funzionare … ma solo per alcuni giorni, poi i fumatori tornavano a fumare!
Non ci vuole un genio a capire che il vizio del fumo non si limita all’odore, ma diventa una condizione psicologica. Altrimenti le caramelle alla nicotina avrebbero risolto tutti i problemi.
Forti di questi piccoli ma interessanti risultati hanno testato su degli studenti, dei rumori bianchi … hai presente quel rumore che si sente quando il televisore non si connette e rilascia un rumore fastidioso? Quello è un rumore bianco.
Le registrazioni che fecero ascoltare erano in ordine casuale, una di seguito all’altra, con l’unica eccezione di una registrazione ripetuta cinque volte, al cui interno c’era una serie che durava pochi millisecondi!
Pieni di ottimismo, una volta che gli studenti si furono svegliati, gli fecero riascoltare la stessa serie di registrazioni chiedendogli di identificare gli schemi e con loro immensa gioia scoprirono che le uniche clip sonore che gli studenti furono in grado di distinguere, furono quelle brevi, ripetute velocemente, le stesse che avevano fatto ascoltare durante la notte!
Lode e giubilo, questo vuol dire che di notte, qualcosa passa!
Forse abbiamo trovato il modo di insegnare loro mentre dormono!
Forse un giorno riusciremo ad imparare collegando un cavetto al cervello ma almeno per ora … non se ne parla!
Il motivo è abbastanza intuitivo.
Io abito vicino ad una ferrovia, ogni tanto passa un treno, di giorno o di notte, ma sia il mio cervello che quello di tutti i miei vicini, hanno sviluppato un filtro interno, che ne blocca il rumore.
Quando ho degli ospiti, la prima sera, sono infastiditi dal rumore. Non sono abituati. La seconda sera anche il loro cervello crea un filtro che fa passare il rumore come inutile, un rumore al quale non serve prestare attenzione, quindi non se ne accorgono neanche più!
Per intenderci, se sei in spiaggia, indossi solo con il costume ed un po’ di sabbia ti finisce sulla spalla, te ne accorgi subito e la spazzi via …. quando indossi i pantaloni, una maglietta, una camicia, ti danno fastidio?
Li senti?
Ci fai caso?
No, perché una sorta di filtro mentale ne blocca l’importanza.
Il cervello, semplicemente, reputando corretto il posizionamento dell’indumento distoglie l’attenzione.
Di notte accade lo stesso con i rumori esterni e lo scopo dello studio di questi scienziati è di baypassarli in qualche modo.
Ma qui dovrebbe nascere la domanda … e lo studio? Perché di tutto ciò che studi, ne rimane al massimo un 30%
Per lo stesso motivo! Tu puoi anche decidere consciamente che stai studiando una cosa importantissima, ma se non lo è a livello inconscio, sarà cancellata! Puoi anche evidenzaire tutto il libro nella speranza di dire al cervello che quelle parti le deve ricordare, ma è inutile.
Un filtro è attivato e lo devi aggirare
Il problema è che il filtro è attivato dal nostro cervello più profondo, il cervello animale , quello che regola il flusso sanguigno, la temperatura corporea, le risposte automatiche e … se una cosa è utile o meno alla sopravvivenza!
Quindi, almeno per il momento, è possibile ricordare solo la serie di suoni basici riconoscibili per la sequenza, ma ascoltati la prima notte, perché la seconda non lo freghi! Ti spernacchia e continua a dormire e sognare ciò che reputa più utile ed interessante per scaricare le emozioni stressate durante il giorno.
Studiare rimane una cosa forzata, ben diversa dall’imparare.
Dei ricercatori hanno calcolato che solo il 16% di nozioni vengono ricordate con un minimo di sforzo ed un altro 20% sforzandosi un poco.
Traducendo per gli studenti:
Su 100 pagine di complete nozioni di studio, di sicuro ne ricorderai il 16%.
Un altro 20% lo ricorderai sforzando la memoria a breve e medio termine (esame a poco tempo di distanza).
Il resto è buio, perduto!
L’unico modo per studiare, l’unica vera pillola è quella di far credere al cervello che ciò che si sta studiando è estremamente importante (e lo diventa), facendolo diventare una cosa interessante e coinvolgente.
Praticamente si aggirano i filtri, creandone di nuovi e più utili, tipo quelli che ti fanno studiare in modo semplice le materie che ti piacciono.
L’unico modo possibile è imparare a studiare da adulti, perché i libri di testo facili, con le figure, gli esempi e le parole sottolineate, sono finiti con le elementari!
Però puoi sempre aspettare che riescano ad inventare le lezioni in pillole!
Per ora o impari a studiare o entri nella folta schiera degli abbandoni!