Studenti + insegnanti. Costruiamo un nuovo sistema di istruzione per la scuola

Giorni fa, ero vicino a dei ragazzi, degli adolescenti. Erano 5 amici che si dirigevano ad una festa.

Stavano parlando di scuola, ed uno di loro, con molta tranquillità e sicurezza ha affermato che la “scuola italiana fa schifo!”.
Non c’era tracotanza nelle sue parole, non lo affermava con la voce di chi non ha voglia di studiare e come scusa dice che è l’altro a fare schifo, piuttosto che lui a non averne voglia! Affermava proprio che la “scuola italiana fa schifo!” mentre in altri paesi, sopratutto nel nord Europa, le cose sono diverse.
Non proseguiva fornendo un motivo per cui la sua affermazione, oramai condivisa ed affermata da molti, fosse reale. Semplicemente un’affermazione generica, radicata e sempre più spesso confermata dai sondaggi.

Il punto è che nessuno ne conosce il motivo ed al tempo stesso ognuno da la colpa all’altro!
Il ministero tace per non creare problemi con i sindacati e nel frattempo nelle pieghe burocratiche si perdono le firme. Gli insegnanti danno la colpa al ministero, ai genitori ed agli studenti svogliati.
Gli studenti danno la colpa agli insegnanti perché non sanno a chi altro darla. [video_player type=”youtube” width=”300″ height=”169″ align=”right” margin_top=”3″ margin_bottom=”3″ border_size=”2″ border_color=”#bdb3b3″]aHR0cHM6Ly95b3V0dS5iZS9jSEhMQXdvYnBQSQ==[/video_player]

I genitori danno la colpa agli insegnanti.
Un bel casino!

Dividi et impera” dicevano gli antichi romani.
Nel nostro caso, è il caos stesso che si adopera per dividere sempre più e continuare a far regnare il caos.

Ogni protagonista cerca una soluzione.
Chi redige i libri di testo, aggiunge sempre più informazioni per ampliare sempre di più la cultura. Poco importa se molte delle cose inserite nei testi serviranno a ben poco, l’importante è aggiungere ed aggiornare.
Gli insegnanti, seguono il programma immaginando da subito l’effetto che avrà sui loro allievi. A volte seguendo i libri di testo senza valutare se serva a meno alla loro crescita. Sul libro c’è, quindi serve senz’altro!
Gli studenti sanno che la scuola è un passaggio obbligato, si augurano che sia semplice, ma poi si demotivano.
A volte gli insegnanti tentano di motivarli dando loro dei voti più bassi, ma stranamente non sempre funziona!
Altre volte gli studenti cambiano scuola, indirizzo scolastico, ma i problemi li seguono, anche cambiando materia, vengono comunque seguiti!

Nel mio caso, lavorando sia con gli studenti, che con gli insegnanti, ho la netta sensazione che nessuno voglia trovare un punto d’incontro!

Gli insegnanti, molti di loro, si impegnano per i loro studenti, cercano di coinvolgerli, di stimolarli, a volte partendo alla lontana ma ogni cosa è utile se riesce ad instaurare un buon rapporto. Come l’insegnante di italiano che crea un gruppo musicale. L’insegnante di matematica, che organizza delle piece teatrali.
Instaurato il rapporto, diventa più semplice dialogare e trasmettere ciò che insegnano.

Altrimenti, gli studenti, pur essendo consci della necessità di studiare, di fondo, non comprendono l’utilità delle singole informazioni.

Non parliamo dello studente che vuole lavorare nell’officina del padre, e per questo ritiene assolutamente inutili la geografia, o il latino!Chi ha ragione a scuola?
Poi trova un’insegnante di matematica e scienze che gli sta antipatica e smette di studiare anche quelle materie.
L’insegnante con l’idea di fargli recuperare il tempo perso lo segue più attentamente e lo studente si sente preso di mira, iniziando a bigiare (non andare a scuola = fare filone, fare forca, fare fughino, fare fuoco, fare puffi, fare sega, grifare, limare, marinare, salare, segare, svicolare … quanti modi per dirlo ma uno solo per “studiare”), a volte pensando, se studio tanto e non ottengo risultati, tanto vale non studiare affatto! Non otterrò risultati ma almeno mi diverto!

Altri studenti, finita la scuola dell’obbligo, smettono di studiare ed iniziano a lavorare, alcuni trovano la loro strada e stranamente si impegnano molto più di quanto non facessero per la scuola, a volte lo fanno con piacere, anche se non ne sono particolarmente entusiasti, ma il ritorno ne vale l’impegno!

Altri continuano a studiare ma solo 3 su 10 completano gli studi e di loro una piccolissima percentuale riuscirà ad utilizzarli!

Insomma da dove iniziare?

Cosa fare dopo la laurea?In questo post, nel mio pensiero, mi rivolgo ad insegnanti e studenti dalle elementari alle superiori.
Solo perché quelli dell’università sono persi!
Persi perché alcuni hanno già appreso come studiare (pochi), e moltissimi pensano di saper studiare perché lo fanno da tanto tempo e di loro, come già accennato e confermato dagli studi, solo una misera percentuale raggiungerà la laurea e di questi, solo una piccola percentuale riuscirà ad utilizzarla!
Quindi, certo che sarebbe utile per i laureandi, e se parlo, scrivo, di livelli di istruzione più bassa, è solo perché loro, i laureandi, l’hanno superata, e possono valutare cosa hanno passato, cosa avrebbero potuto fare e cosa potrebbero fare, smettendo di utilizzare quelle capacitàche ora non servono più, che non gli sono più utili …

 

Prima di tutto, come sono i programmi di studio? Chi li decide? Chi decide cosa inserire nei testi di studio?
Dal 1960 ad oggi sono cambiati notevolmente.
In precedenza, diverse cose oggi troviamo nei libri delle elementari, potevamo trovarle alle medie, alle superiori, ma sopratutto, serviranno?

Se dobbiamo fermarci a pensare senza approfondire, la stessa matematica, l’imparare le tabellone, a che serve?
Tutti noi ci siamo abituati ad usare le calcolatrici. Ogni telefono ne ha una, quindi perché impazzirsi a ricordarle? Se non sai dare una risposta a questa domanda, sicuramente hai degli studenti scontenti!
Qual’è il motivo per cui devono studiare?
Perché gli sarà utile?

Sai che nel futuro sarà sicuramente utile saper programmare dei bot, perché non lo studi anche tu? Non sai cosa sono i bot? (non sono i “buoni ordinari del tesoro”, ma risponditori automatici)
La tua risposta vale come quella del tuo studente. Hanno esattamente lo stesso valore! Solo dicendoti che ti sarà utile, non ho di certo stuzzicato il tuo interesse!

Qual’è il motivo per cui in una verifica di spagnolo uno studente debba conoscere a perfezione i capoluoghi e le capitali della Spagna e del Sudamerica?
A cosa gli servirà?
Se non sei in grado di rispondere, di motivare, neanche questa domanda, i tuoi studenti riceveranno un basso voto e la colpa non è loro è solo tua che non sei stato in grado di spiegargli il perché servisse conoscere quelle informazioni!

Potrei continuare per ore con materie di tutti i tipi nella scuola dell’obbligo ed il concetto principale rimane.
Troppo spesso, neanche gli insegnanti sono in grado di motivare i loro insegnamenti, limitandosi ad un “perché ti servirà”.
Alla fine gli studenti si abituano all’idea che tutto serve, ma senza conoscerne il motivo!

E’ chiaro che molte di queste informazioni sono utili. Alcuni studenti le troveranno estremamente interessanti ma nell’insieme come ci si comporta? Come riuscire a coinvolgerli!

I tuoi hobbies, i tuoi interessi, le tue passioni, come hai scoperto che ti piacevano?
Un poco alla volta, mai tutto insieme. Al tempo stesso, riuscivi ad avere una visione ampia ed in quell’enorme calderone di informazioni, c’era qualcosa che attirò la tua attenzione più di altre, diventando la materia che ti piace ed a volte, per qualcuno una passione!

Nello studio, ci vuole veramente poco a far diventare noiose le nozioni. Qualcuna potrebbe essere interessante, ma raramente se ne comprende lo scopo e finisce per diventare una singola informazione non associabile a nulla, finendo per perderla in una marea di inutili altre nozioni!

Se chiedi ad uno studente cosa dovrà studiare tra sei mesi, tra TRE mesi, non sa risponderti! Per assurdo non è in grado di risponderti neanche se gli chiedi cosa ha studiato una settimana prima!

Dov’è l’interesse? Dove’è la cultura? La passione?
Quale studente esce da scuola discutendo con altri studenti di ciò che hanno studiato poco prima? Quando lo hai fatto TU, insegnante, prima di diventare universitario!

La scuola sembra una cavalcata.

Ogni insegnante per non perdere tempo si afretta a riempire di informazioni gli studenti prima che questi si distraggano o perdano interesse. [ La scuola è noiosa! ]

Ma è proprio questo il punto! Non sanno cosa fanno! Non collegano nulla di ciò che apprendono a scuola con la vita che fanno fuori dalle mura scolastiche!
Prendiamo la storia, le scienze, la geografia. Durante l’anno tra cinema e televisione capita frequentemente che trattino argomenti nei quali si possano collegare i programmi di studio: le guerre, le foibe, gli Stati e le loro diatribe, i documentari sulle varie scoperte. Tutte cose che vengono trattate dai vari canali ma impossibili da ordinare, programmare con il programma scolastico ed i relativi argomenti.

Se decidi di fare un viaggio, in un paese nuovo, che non hai mai visitato, cosa fai per prima cosa? Lo programmi!
Decidi cosa visitare e dove, dove alloggiare, cosa vedere, come muoverti.
E’ assurdo partire alla cieca, tempo due giorni e ti perderesti.
Il viaggio, da piacere diverrebbe uno stress.

Mi capita spesso di andare a Londra, è chiaro che l’unica cosa che organizzo è l’hotel ed anche quello potrei evitarlo, ma preferisco avere subito un punto di riferimento, ma se insieme a me viene qualcuno che non conosce la città, che non la visita frequentemente, allora preparo un tour di posti da visitare!

La materia che insegni, è per te una “Londra”.
La conosci, la visiti spesso, anche tutti i giorni, ed i tuoi studenti sono le persone che viaggeranno con te. Vuoi dirgli cosa farete o vuoi fargli una sorpresa?

Programmiamo ed organizziamo il viaggioImmaginiamo per un attimo che tu decida di partire per il Nepal.
La vacanza è programmata tra 6 mesi. Cosa farai nel frattempo? Aspetterai silenzioso o ogni volta che sentirai parlare di Nepal alla radio, in televisione, in rete, aprirai le orecchie?

Ecco, sappi che i tuoi studenti, non solo non sanno che viaggio faranno con te, ma anche sapendolo genericamente, non riescono a prepararsi perché non conoscono nessun dettaglio!

Capisci da solo che, in questo modo è difficile creare una passione, un interesse! Riuscire a mettere le basi di qualcosa!

La soluzione, che possono adottare facilmente tutti gli insegnanti è la costruzione del viaggio.
Personalmente lo faccio spesso e molti miei studenti, invece delle classiche ripetizioni aiutano altri studenti a fare lo stesso a loro volta.

Costruire una struttura, una mappa generale del programma di studi di ogni materia, consente di sapere cosa studierai tra un mese, o tre, e se nel frattempo accade qualcosa: in televisione passa un film, un documentario, oppure ci si ritrova a parlare con dei turisti provenienti da un determinato luogo che dovremo studiare, avremo creato un utile collegamento.
Puoi non aver idea del motivo per cui i tuoi allievi debbano ricordare le capitali di uno Stato, ma lavorando in questo modo, costruendo con loro il programma, saranno loro stessi a trovarlo e dirtelo se il rapporto è buono!

Sviluppare una mappa generale, senza aggiungere i particolari che saranno affrontati durante l’anno scolastico, è abbastanza impegnativo, è vero, ma come per il decollo di un aereo, il quale brucia la maggior parte del carburante alla partenza, il resto dell’anno sarà semplice aggiungere le informazioni, collegarle, associarle!

Gli studenti, appena iniziato l’anno scolastico, essendo più riposati e pieni di buoni propositi per il nuovo anno, sono più attenti, e costruire con loro una mappa mentale con gli argomenti che studieranno durante l’anno, gli consentirà un viaggio più tranquillo, per le quali saranno sufficienti delle piccole e semplici correzioni di rotta.

Sei a metà anno?
Poco male, inizia subito!
Stai per affrontare un nuovo capitolo?
Prima di iniziare a spiegarlo costruisci la mappa, la struttura di quel capitolo ed insieme potrete studiarlo.
Questo metodo fa una grande differenza tra lo studiare da pag x a pag. y o “ragazzi studiate, approfondite quell’argomento”.
Così facendo il libro sarà un punto di partenza.

Certo, per qualcuno potrebbe essere l’unico punto, ma creare il tarlo della conoscenza è un attimo!
I giochi delle moderne consolle hanno spesso delle basi realistiche, come le ambientazioni geografiche, nel tempo e nello spazio. Inevitabilmente qualcosa si collegherà. Gli studenti non verranno interrogati sull’ultimo “Assasin’s Creed” ma sicuramente parlando di moti rivoluzionari francesi, qualcosa riuscirà a collegare!

Studiare vuol dire collaborare. Non siamo più nel 1800 dove c’era l’insegnante che aveva “il sapere”.
Oggi la rete fornisce ogni cosa che serve, la differenza la fa il modo di comunicare, di trasmettere, di comunicare.
Se ti obbligassero a fare qualcosa, ne saresti felice? Per quale motivo uno studente dovrebbe essere felice nella scuola dell’obbligo?
Inizia con il costruire il programma con loro, basta scoperte da un giorno all’altro, ed insieme vi motiverete alle scoperte!

E gli universitari?

Quando prepari un esame cosa fai?
Se avessi imparato a costruire il tuo viaggio fin dalle elementari, avresti imparato a preparare l’esame nello stesso identico modo.
“Prepararsi”, non vuol dire mettersi a tavolino con un libro alla volta ed iniziare a studiare, ma prendere tutto ciò che ti serve: penne, quaderni, libri, dispense, appunti e costruire una struttura generica della materia che devi studiare. In seguito, finito lo sviluppo di una mappa generica, approfondire i singoli rami come se programmassi anche i pasti delle colazioni, pranzi e cene del tuo viaggio!

 

Tra breve rilascerò un manuale, approfondendo dettagliatamente il metodo di studio, che potrà essere facilmente duplicato da ogni insegnante, studente o genitore che desidera aiutare i figli a mettere le basi per l’anno scolastico rendendo più semplice studiare e ricordare i singoli argomenti.

Lo scopo del manuale è di mostrarti cosa si può ottenere con dei semplice accorgimenti, delle piccole e semplici modifiche.
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A presto e … studiare insieme è molto più divertente!

Alessandro Nacinelli

 

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Altre risorse sull’argomento organizzazione scolastica e dello studio:

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